COME RIUSCIAMO A CONTROLLARE LE EMOZIONI?

Negli ultimi tempi si sente parlare spesso di regolazione emotiva soprattutto per quanto riguarda il bambino e il suo sviluppo ma prima di descrivere in che modo si sviluppa la regolazione emotiva (lo farò nei prossimi articoli), penso sia necessario spiegare la sua funzione.  

L’emozione violenta e potente spinge all’azione in nome del desiderio corrente senza tener conto delle conseguenze; questa è la funzione delle emozioni ed è per ciò necessaria una sua regolazione. La regolazione influenza tutte le fasi del processo emotivo, modellando l’emozione, che sarebbe diversa in assenza di tali informazioni.

L’attivazione emozionale ci aiuta a capire se siamo in grado di affrontare o fronteggiare l’evento, se possiamo far qualcosa o viceversa se siamo impotenti. Tuttavia, non sempre abbiamo la lucidità di valutare un evento (reale o un pensiero), per mancanza di tempo o perché siamo stanchi. Ecco che perdiamo facilmente il controllo quando siamo stressati, emotivamente eccitati, arrabbiati o tanto impauriti.

Regoliamo le nostre emozioni non solo attraverso processi cognitivi, anche le emozioni ci aiutano in questo, un’emozione spiacevole può generare di per sé il processo di regolazione, migliorando l’efficacia al livello comportamentale. Dirsi “meglio se mi calmo” è darsi un consiglio sensato. Calmarsi e rilassarsi può aiutare ad attenuare disagi o interferenze e migliorare le prestazioni di un compito. Una rabbia controllata permette una risposta più efficace di quando si dà libero sfogo alla rabbia. La paura controllata, analogamente, evita che si generi il panico, con le sue conseguenze dannose. 

Anche emozioni che entrano in conflitto con le norme sociali e con i propri interessi, come l’autostima, possono motivare la regolazione. Per esempio, le emozioni che ci fanno sentire inadeguati al contesto, immorali, indegni o vili possono generare vergogna che, a sua volta, può incitarci al coraggio o a tentativi di riguadagnare un senso di dignità o di padronanza.

Le risposte emozionali possono anche ostacolare la soddisfazione d’interessi diversi rispetto a quelli salienti nell’attivazione dell’emozione stessa. La rabbia potrebbe indurre gli altri ad adattarsi alla nostra volontà e soddisfare la nostra autostima, ma potrebbe allo stesso tempo far perdere un amico. L’azione emozionale può evocare il rifiuto sociale, l’anticipazione di tali conseguenze può attivare la regolazione prima ancora che l’emozione si generi.

Il bambino impara a controllare le proprie emozioni attraverso l’educazione e la socializzazione, interiorizzando desideri, inclinazioni e modalità di comportamento socialmente appropriate. Il bambino impara a essere cortese e a esprimere le sue ragioni piuttosto che urlare o esigere, impara a negoziare, a chiedere comprensione, ecc.

Insegnare il controllo delle emozioni nel bambino non implica necessariamente seguire vie inibitorie anzi è preferibile attivare canali emozionali. Per esempio si può insegnare il controllo delle emozioni attraverso valori emozionali come la considerazione sociale, l’armonia e l’empatia.

Dott.ssa Manuela Sera

(psicologa,psicoterapeuta)

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